Subito dopo il mio esame di maturità, il mio professore di filosofia, del quale ero platonicamente perdutamente innamorata, mi fermò un momento prima che mettessi piede fuori dal mio liceo un’ultima volta. Purtroppo non mi rincorse per dichiararmi il suo amore o chiedermi di sposarlo, ma lo fece per dirmi che la mia coscienza critica e la mia sensibilità erano fuori dal comune e che avrei dovuto studiare filosofia all’università.
Io passai tutta l’estate a pensarci e a coltivare le mie passioni: scrissi canzoni, poesie, storie, suonai il violino, girai dei piccoli cortometraggi, lessi tanti libri di Bertrand Russell.
“Questo è ciò che sono e che so fare meglio” – mi dissi – “ma io ho bisogno di conoscere di più”.
E fu così che alla fine scelsi di studiare Chimica. Un po’ perché, diciamocelo, la mia curiosità spesso mi porta a complicarmi la vita, mettermi alla prova e dimostrare a me stessa di essere in grado di superarmi. E un po’ perché la chimica, come scienza dura, ha in sé della filosofia, in una prospettiva che è complementare a quella umanistica.
La chimica è una palestra di vita, non è fatta solo di calcoli e lunghe ore di laboratorio.
Mi insegna che la ricerca della verità è composta di metodo, di costanza, di equilibri e probabilità.
Ma se devo parlare di me e del mio profondo, non posso non raccontare di Scuola di Como, delle emozioni e delle persone che la animano e la compongono. Scuola di Como è parte della mia identità ed è la linea che mi ispira, mi guida nel mio percorso e mi fa conoscere il meglio di me. Sono innumerevoli le esperienze che mi fa vivere a pieno ogni giorno e che smuovono qualcosa nel mio cuore e nel mio cervello, dandomi gli strumenti di un mondo interiore a cui attingo davanti ad ogni scelta. Il teatro e la comunicazione mi hanno insegnato ad accettare e modulare la mia fisicità come singolo e come parte di un gruppo; la scrittura creativa mi ha ricordato il confine tra ciò che sono e ciò che posso riconoscere e proiettare di me. Il marketing mi ha fornito uno schema analitico versatile e Youth Bank mi ha trasmesso un grande, grandissimo amore per le persone.
Scuola di Como è per me una famiglia in cui crescere, ricevere fiducia, imparare ad ascoltare gli altri e sintonizzarsi sulle loro frequenze, conoscere il potenziale delle proprie azioni e delle proprie idee, che acquista valore se condiviso. Ho scoperto quanto è bello costruire qualcosa insieme unendo i nostri punti di forza tutti diversi tra loro. Siamo piccoli uomini, tasselli di un grande puzzle. L’unica vera ambizione a cui possiamo tendere è la conoscenza e non potrei essere più felice di crescere e maturare ogni giorno in nome di questo.