Sulle spalle dei Giganti: a lezione di scienza e cultura
“Se ho visto oltre, è perché sono salito sulle spalle dei Giganti” scriveva Isaac Newton al suo rivale Robert Hooke nel febbraio del 1676, usando un’espressione risalente a Bernardo di Chartres che amava dire che siamo nani sulle spalle dei giganti il che ci permette di vedere oltre quello che loro riescono a vedere (The Metalogicon da Giovanni di Salisbury).
Nel Nome della Rosa di Umberto Eco, Guglielmo da Baskerville in risposta a Nicola da Morimondo, mastro vetraio all’abbazia, che affermava che non possediamo più il sapere degli antichi (“è finita l’epoca dei giganti!”) risponde “Siamo nani ma nani che stanno sulle spalle di quei giganti, e nella nostra pochezza riusciamo talora a vedere più lontano di loro sull’orizzonte”.
L’idea di scegliere come tema conduttore della Scuola di Como questa espressione racchiude in una manciata di parole lo scopo della Scuola: permettere a giovani talenti di formarsi a 360o mettendosi in gioco, confrontandosi con i “giganti” per imparare da loro e guardare oltre, per riuscire a spingere lo sguardo ancora più lontano sull’orizzonte.
La Scuola fonde insieme diverse anime: quella artistico-musicale dell’Accademia Galli e del Conservatorio, quella delle scienze dure e umanistico-giuridica dell’Università dell’Insubria-sede di Como e quella scientifico-tecnica del Politecnico di Milano-Polo Territoriale di Como. Le competenze che ogni studente acquisisce nel proprio percorso di studi in un contesto come quello comasco di laboratori internazionali, numeri piccoli e rapporto ottimale studente-docente hanno già come risultato le ottime possibilità in termini di ingresso nel mondo del lavoro sia per quanto riguarda i tempi che per le scelte lavorative.
La Scuola di Como si inserisce in questo contesto formativo altamente specializzante e “formante” per identificare i talenti e completare la loro formazione come persone e come futuri elementi di spicco nel mondo produttivo e culturale locale e internazionale.
Salire sulle spalle dei giganti significa imparare, confrontarsi, rielaborare per poi creare. Per farlo, bisogna avere il coraggio di “andare oltre”, cioè di mettersi in gioco come persone e non solo come “specialisti” del proprio campo.
Il percorso della Scuola viene definito su base annuale, si avvale della sinergia con l’offerta formativa del Collegio di Milano e si articola in una serie di attività: seminari, incontri con personalità del mondo culturale e produttivo, progetti di gruppo in cui le diverse competenze affiorino per affrontare e declinare temi di attualità. Il “lavorare insieme” in un gruppo portando competenze e sensibilità diverse è uno degli elementi vincenti che la Scuola vuole sviluppare sulla scia delle più qualificate esperienze dei collegi universitari cui si ispira: un problema, diviso in mille parti, analizzato, sviscerato, compreso per poi ricomporre le parti per trovare la soluzione che porterà alla vera svolta. Come in un puzzle in cui i singoli pezzi sono identificati, curati, lucidati, limati ma solo una volta insieme producono l’effetto vero. Come la sinfonia suonata da un’orchestra in cui i singoli strumenti si fondono per formare il motivo.
Gli studenti della Scuola sono seguiti da tutor che li aiutano “a salire sulle spalle dei Giganti” e che forniscono loro strumenti e metodi, con cui confrontarsi nella fase di rielaborazione, di ricerca e consultazione delle fonti, di discussione e di presentazione.
L’attività della Scuola vuole essere anche momento di crescita per il luogo in cui è nata: gli studenti dei quattro enti, l’ambiente produttivo e culturale e la città nella sua totalità. In quell’ottica di “formazione continua” che l’Unione Europea ha identificato come uno degli obiettivi di riferimento per il 2020.